Perché i ciclisti ad Amsterdam non rispettano le leggi (video)

Che Amsterdam sia il paradiso della bicicletta lo sanno anche i sassi. Ma se ci siete stati e avete visto come i ciclisti guidano per le strade, beh magari anche voi vi sarete chiesti come mai nessuno rispetta le leggi della strada.

I ciclisti passano costantemente col rosso, attraversano contromano, vanno senza luci di notte, e molto altro.

A volte addirittura vedo bellissime bionde pedalare con discutibili uomini seduti dietro. A volte questi ominicchi parlano pure al cellulare (magari con un’altra?).

Ma come mai in una nazione così organizzata e civile come l’Olanda, nessuno rispetta le regole una volta seduto dietro al manubrio della propria bici?

In questo bel video in Inglese (la traduzione è più sotto), Lucas Brailsford ci aiuta a capire con un’animazione come mai per le strade di Amsterdam (e Olanda in generale) nessun ciclista rispetta le leggi… è il comportamento disobbediente dei ciclisti ad Amsterdam.

 

Traduzione in Italiano

Qua sotto la traduzione del testo, ricordando sempre che se volete trasferirvi ad Amsterdam fate bene a sapere almeno l’Inglese!


 

Quando mi sono trasferito ad Amsterdam per la prima volta, mi hanno detto che per andare in bici come un Amsterdammer avrei dovuto passare diversi test.

Numero 1. Tornare a casa in bici ubriaco.

Numero 2. Inviare SMS mentre torno a casa in bici ubriaco.

E se mi sentivo davvero ambizioso…

Numero 3. Tornare a casa in bici ubriaco, senza luci, durante una tempesta, contromano, e con un passeggero seduto dietro.

Ovviamente andare in bici in queste condizioni aumentano le probabilità di farsi del male, e la maggior parte delle cose che ho detto sono tecnicamente illegali, ma in realtà pochi poliziotti applicano le leggi sulla circolazione ai ciclisti.

Disobbedire le regole del traffico sembra incredibilmente comune.

Come risultato, l’opinione pubblica è divisa, alcuni apprezzano l’attuale struttura legale rilassata, mentre altri pensano che le regole della strada andrebbero applicate allo stesso modo per tutti gli utenti della strada, ciclisti, automobilisti o motociclisti.

Ci fu una famosa ricerca dell’università di Groningen che ricevette molte attenzioni sui media.

7510 ciclisti furono sottoposti al test dell’alcool tra le 1am e le 3am nelle strade di Groningen e L’Aia.

Di questi, 89% avevano bevuto e 68% erano sopra i limiti consentiti dalla legge.

Non ci sono statistiche per Amsterdam, ma gli esperti di traffico stimano che i risultati sarebbero simili qui nella capitale.

I giornali hanno messo la storia in risalto, alimentando la fiamma della discussione.

Ma a parte tornare a casa in bici dopo un paio di birre, è anche comune per i ciclisti viaggiare di notte senza luci, pedalare sui marciapiedi, non fermarsi ai passaggi pedonali, e buttarsi attraverso femafori rossi ed incroci… la lista di infrazioni è abbastanza lunga.

Ci sono multe per scoraggiare questi atteggiamenti ribelli, ma la minaccia della pena fa poco per scoraggiare questo comportamento.

Per un visitatore in città, è facile pensare che Amsterdam sia un wild-west senza leggi per ciclisti, ma forse c’è una logica dietro a questa follia.

Il termine usato negli attivi circoli di trasporto per la disobbedienza dei ciclisti è comportamento non-conformista.

Questo comportamento fu studiato per la prima volta in Amsterdam dal Urban Cycling Institute in 9 punti diversi della città.

Un sistema sviluppato da un team di Copenhagenize chiamato ‘Strumento per l’Analisi della Corsia Desiderata’, registrò i movimenti di oltre 18.000 ciclisti durante l’orario di picco del mattino.

Di questi ciclisti, la grande maggioranza rispettava le leggi della strada. Infatti, meno del 5% di tutti i ciclisti impedirono il movimento di altri veicoli.

Questi studi furono importanti anche per evidenziare come lo sciame di biciclette durante l’orario di picco eccede lo spazio fisico allocato per i ciclisti.

Durante l’orario di picco, i ciclisti sono imbottigliati tra strade, cordoli, marciapiedi, semafori, e altre barriere fisiche, e devono navigare in un complicato labirinto di ostacoli e traffico per attraversare incroci affollati.

Prendendo scorciatoie, passando su marciapiedi e passando col rosso sono spesso le decisioni più razionali che un ciclista può fare durante questi momenti di picco.

Disobbedire alle leggi del traffico è inevitabile, e in un certo modo giustificato, per ciclisti imbottigliati, soprattutto se le leggi o le infrastrutture non sono fatte rispettando le loro necessità.

D’altra parte, la disobbedienza dei ciclisti mostra l’importanze che le biciclette hanno nel sistema stradale Olandese.

Considera incidenti tra veicoli e ciclisti. Nella grande maggioranza dei casi, l’autista del veicolo è responsabile. Punto.

Mentre è teoricamente possibile per l’autista del veicolo argomentare che è stata colpa del ciclista, è molto difficile ottenere qualcosa in tribunale.

Anche se il ciclista è passato col rosso, l’autista non può argomentare che il comportamento del ciclista era ‘imprevedibile e inevitabile’.

Dopo tutto, la non-conformità tra ciclisti è la norma in Olanda ed un autista deve essere pronto al comportamento incostante dei ciclisti, sempre.

Il giudizio tra questi due mezzi di trasporto è diverso, perché i veicoli possono e fanno perdere la vita in caso di incidenti, mentre le biciclette lo fanno molto raramente.

Le leggi del traffico Olandese sono in quella ‘zona grigia’ come le politiche sulla droga. Nonostante la fama internazionale ha l’Olanda per coffeeshop e marijuana, tanti si sorprendono a sapere che la cannabis è ancora una sostanza controllata.

La politica di applicazione della legge in Olanda è una politica di non-applicazione.

E funziona, perchè incoraggia la polizia a concentrarsi sui problemi di criminalità più importanti piuttosto che fare piccoli arresti per droghe leggere.

E gli introiti sulle tasse dalla vendita di marijuana compensano i potenziali problemi di salute per l’uso di droghe leggere.

Ci sono molte città internazionali dove regole stringenti vengono applicate ai ciclisti, regole come il casco obbligatorio.

Mentre queste regole hanno radici nella preoccupazione per la sicurezza pubblica, scoraggiano molti dal prendere le loro biciclette per andare a scuola, al lavoro o uscire la sera.

Ed eventualmente, un sistema di punizioni riduce la probabilità di far crescere una forte cultura della bicicletta.

Questo fa perdere i vantaggi sociale ed economici. Mentre tantissime città discutono su come promuovere i ciclisti nella società. Molte volte, le discussioni si concentrano solo sulle infrastrutture per biciclette.

Ma la cultura della bicicletta è creata molto più che piste ciclabili. È un complicato equilibrio tra infrastrutture, politiche e applicazione delle leggi (o la sua mancanza).

La domanda che continuo a farmi è se la disobbedienza dei ciclisti possa essere l’indicazione di un sistema di trasporto attivo efficiente.

Se i ciclisti si sentono al sicuro passando col rosso senza preoccuparsi di incidenti e multe magari il sistema sta funzionando alla perfezione.

Non conosco la risposta.

Però ho una bicicletta senza luci ed alcuni amici da incontrare per bere qualche birra.

È un problema? In Amsterdam, non penso.


 

E tu hai notato che molti ciclisti non rispettano le regole per le strade di Amsterdam?
Cosa ne pensi del fatto che un automobilista ha sempre torto?

 

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Daniele Besana

Un commento

  • Santina Liturri

    Sì all’Assicurazione obbligatoria per tutte le bici (anche per responsabilità civile nei confronti di pedoni) e sì ad una educazione civica che contempli l’obbligo di soccorso in caso di investimento di pedoni! in Olanda chi ha investito me i miei amici non si è neanche fermato a vedere cosa fosse successo. È
    questa la civiltà olandese?!!! Un cinismo inaudito!

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