E dopo i coffeshop tocca al quartiere a luci rosse?
Cosi, dopo i coffeshop, adesso Amsterdam sembra avviarsi verso la chiusura del loro “infamous red light district“, ma questa volta non sarà immediato e drastico come si prospetta per le droghe leggere, invece il tutto è parte di un progetto denominato “project 1012” e il numero proviene proprio dal codice postale del quartiere più famoso di Amsterdam.
Questo progetto, che vede a capo Lodewijk Asscher, entro 10 anni si propone di cambiare totalmente il quartiere e spingono sempre più imprenditori a investire nell’area. “SIn dagli anni 90 siamo a conoscenza che il quartiere è diventato base operativa della mafia”, ha riconosciuto Asscher. A farla da padrona sono principalmente le mafie dei paesi de’est, come Bulgaria Russia e Ucraina, il traffico di esseri umani è una delle loro più lucrose attività, e questo di certo non fa parte della famosa “tolleranza” del governo olandese.
Un obiettivo già raggiunto è stato dimezzare la presenza di “brothels” (le famose finestre) portando il numero da 480 a 280, e l’obbiettivo è quello di ridurre a 100 entro pochi anni. Stesso discorso per i tanti coffeshop in zona, dei 76 presenti 26 chiuderanno i battenti al nuovo anno.
Asscher, continua : “Vogliamo puntare sui Musei e cultura, portare più famiglie a visitare la città per lunghi giorni”, attualmente la media di permanenza, da parte dei turisti ad Amsterdam, è di soli due giorni.
Insomma un cambio silenzioso, ma quasi radicale, fatto di forti investimenti per cambiare il volto di un quartiere che ormai non è più il colorato quartiere di qualche decina di anni fa.
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